martedì 10 febbraio 2015

STATO ALTERATO DI COSCIENZA

Gli stati alterati di coscienza sono chiavi di accesso per avvicinarci alla trascendenza, per transire e passare al di là della normale realtà percepita, attraversando regni sconosciuti verso un fine sempre più lontano dalla "realtà" e dall'ordinario. Ma che cos'è "ordinario" e soprattutto, cos'è la "coscienza"?. A queste domande, l'uomo ha sempre cercato delle risposte e nemmeno gli studiosi più accaniti hanno saputo dare una spiegazione. Analizzando il problema ci accorgiamo che tutto questo ha a che fare con quello che noi chiamiamo "Anima"; la parte sottile della nostra esistenza che ci assicurerà, forse, l'eterna permanenza del nostro "Io" in qualche parte degli universi possibili. La coscienza e l'anima stanno dentro di noi, mescolate e intrise alla nostra "fisicità", bilocate tra il mondo fisico e quello sottile, al di qua e al di là della materia, dei mondi, tra i quali è possibile stabilire un contatto. Come? Passando oltre, attraversando, calandoci dentro, il più possibile, a noi stessi, per scoprire il paradosso della vita; l'universo non è fuori di noi ma dentro, ed è calandoci dentro che passeremo fuori, al di là di ogni cosa.
Ma ancora: come?
Apprendendo delle tecniche e sviluppando le normali capacità percettive.
Se il corpo ci "trattiene" ancorati a questa realtà e il limite è la coscienza dobbiamo sforzarci di evolvere la nostra consapevolezza per un trasferimento cosciente del nostro "Io" all'Anima. Dobbiamo indurre il corpo e la mente a uno stato "alterato" per accedere a un ordine diverso di percezione.
In questi momenti di coscienza dilatata, conseguenza di uno stato di ripiegamento in sé stesso, l'Uomo avverte un distacco dal mondo circostante, vivendo però un sentire cosmico, dove lo spirito si inebria di energie rigenerative ed attinge in modo cosciente al sapere universale.A questo punto bisogna chiarire, però, che gli stati alterati di coscienza non sono la trascendenza: sono solo il buco della serratura da cui si può spiare le "realtà alternative". Poiché si vive per vivere e non per morire, nell'attesa si cerca di trovare, di questa trascendenza che ci attende, delle manifestazioni, delle comunicazioni mentre ancora viviamo su questa terra.Gli stati alterati di coscienza non sono per forza indotti o creati artificialmente, fanno parte della nostra vita quotidiana ed ognuno di noi li ha già sperimentati. Essi sono: gli stati di sogno, gli stati transitori tra sonno e veglia, gli stati ipnotici. Altri possono essere le patologie psichiche, l'ebbrezza alcolica, l'estasi, la trance e la meditazione oppure gli stati derivati dall'assunzione di droghe allucinogene. Lo stato alterato di coscienza non può essere considerato come secondario alla "coscienza lucida" perché l'io cosciente decodifica gli stimoli utili alla sopravvivenza (in senso ampio) e risulta perciò mutilato e asservito alla realtà esterna.( SPECIFICA RICERCA SU GOOGLE).

Da qui posso partire per continuare il discorso inerente alla regressione, di cui ho accennato in un articolo precedente.
Per questa tipologia di stato "ipnotico" la persona viene messa in condizione di poter vedere attraverso se stessi, memorie cancellate presenti o passate, rivivendole sia personalmente che trascendendo dal corpo, come osservatore di sé.
Come già detto, io personalmente ho provato a sperimentare uno stato alterato di coscienza, applicando un metodo di regressione auto indotta, aiutandomi con un file che mi invitava al rilassamento, di quasi 10 minuti.
In questo file, venivo invitata a rilassarmi, visualizzando l'energia anemica che mi colmava dalla testa ai piedi di pura luce, distaccandomi materialmente dai sensi fisici.
Altresì, il mio corpo non faceva più parte di me, percependo solo una sorta di legame universale tra la mia coscienza e le percezioni sensoriali che andavano espandendosi in tutto il mio essere. Quando la mia mente si è liberata dall'ancoraggio materiale di me, sono stata indotta a visualizzare un giardino, lasciandomi libera di immaginarlo come lo sentivo: roseti e alberi sempreverdi, prati brulicanti e una fontana che sprizzava acqua dalla bocca di un cherubino. Seduta su di una panchina,di fronte a me, troneggiava un grande specchio che rifletteva altri specchi all'interno, fino all'infinito e venivo invitata a oltrepassarlo, per condurmi in una realtà parallela. Cosa che la mia mente fece, senza riserva.
La voce che percepì mi chiese di guardarmi intorno e di osservare il mio corpo dalla posizione in cui mi trovavo. Essendo circondata da una radura fiorita e vedendo un ruscello che si immetteva in un piccolo lago, non ebbi modo di potermi specchiare.
Istintivamente ho abbassato lo sguardo, notando una sottana bianca e dei piedi scalzi che si appoggiavano sull'erba verde. La voce mi chiese di alzare una mano e guardarmela e lì ho capito che non ero più Stefania, ma qualcun'altra.
La mia pelle giovane era candida come la neve, le dita affusolate e piccoline, con le unghie curate e semplici. Dico ciò per il semplice fatto che la mia fisicità è caratterizzata dalla pelle olivastra e dalla corporatura possente, per essere una donna: quelle mani e quei piedi non mi appartenevano, ma in quella realtà erano parte del mio corpo, lo percepivo come tale.
La voce mi ha richiamato alla realtà presente e dopo qualche minuto, sono tornata in me, aprendo gli occhi e ritrovando la mia stanza e il mio corpo disteso sul letto.
Non so se qualcuno potrebbe pensare che la mia sia stata solo un'illusione auto indotta ma qualcosa è accaduto quel giorno. E so per certo, visto altre testimonianze, che l'essere umano ha la facoltà di distaccarsi dal proprio corpo e regredire in altre vite, da osservatore o da protagonista, a seconda la durezza dell'esperienza che si sta vivendo. Ma di questo magari, ne parlerò in un altra occasione...
L'argomento è talmente vasto che dovrò necessariamente aiutarmi tramite ricerche per spiegare scientificamente cose che un essere umano ordinario come me, non saprebbe esporre in maniera cognitiva. Alla prossima allora!
I vostri commenti o altresì suggerimenti per le mie ricerche, saranno graditi!

3 commenti:

  1. Alcuni pagani utilizzavano, per il raggiungimento della completa e chiara visione,
    il sesso. Appena dopo l' orgasmo, la mente tocca uno stato di chiara visione, lucida, che sembra trascendere il mondo materiale. Dura un attimo, e sta all' individuo perseguire questo stadio mentale anche nei momenti successivi, ad esempio in una semplice meditazione.

    Si tratta di staccare la spina della coscienza e della capacità critica.
    Le droghe, alcool o il levarsi del sangue ( c'è chi lo ha fatto veramente eh! )
    sono metodi estremi, ma penso che non portino a raggiungere quello stadio.
    Bisogna avere la mente lucida ( nel senso di "pulita" ) altrimenti è solo uno stadio di incoscienza senza nessun ottenimento nella vita di tutti i giorni.

    Ciao Stefania!!

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  2. Per ottenere lo stato di mente pulita,come dici tu, bisogna essere in una meditazione, che ti faccia sentire tutta l'energia che sprigioni, che è dentro ognuno di noi.
    Entri in totale sintonia con il corpo, come se percepissi l'intero magnetismo cosmico e dimenticassi che sei fatto di carne, muscoli ed ossa.
    Nella fisica quantistica, si dice che la materia è fatta di pura energia in movimento e che quello che vediamo è solo la percezione esterna che il sistema ci ha inculcato dalla nascita. Il blu lo vediamo blu, anche se può essere anche verde.
    Le mani che toccano, posso essere semplicemente movimenti di energia che sbattono l'una verso l'altra. E' tutta questione di quello che vuoi vedere e percepire.
    Nulla è come sembra....Ciao Daniele!!!

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    1. La meditazione va fatta anche durante la giornata, e non solo quando ci si siede e ci si concentra. Se in quel momento mediti e credi di aver raggiunto uno stato di pace, devi cercare di mantenerlo per il resto della giornata.
      Allora vorrà dire che l' avrai veramente raggiunto.

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