giovedì 5 febbraio 2015

SETTIMO ESTRATTO CAP. 7      SPIRITI GUARDIANI - Luce e oscurità
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Quando arrivarono all’appuntamento, Ania con una magia aveva già messo a posto i loro abiti e ridato un minimo d’ordine ai loro capelli selvaggi, trovando Chris che li aspettava, ansioso.
“Ehi ragazzi, pensavo vi foste dimenticati dell’appuntamento.
Emma sta arrivando, ma volevo dirvi che ho portato con me una persona, se non vi dispiace. Ora si trova alla toilette ma è veramente fantastica”, disse il ragazzo raggiante.
Poi li guardò interessato e Damian ne approfittò per sentire cosa pensava.
“A quanto pare ho fatto bene a non puntare troppo su Ania, visto che a quanto pare, sono arrivato tardi. Si vede che è presa da lui e tanto”, rifletté il suo amico.
Damian si girò verso il centro dei pensieri del suo amico e notò che la ragazza aveva le gote rosate più del necessario. A quanto pareva, il sole le aveva dato quel colorito ambrato in poche ore rendendola ancora più celestiale e amabile del solito.
Nel ricordare quello che era appena successo tra di loro, irrigidì le mani per la frustrazione, ripensando al bel momento che avevano vissuto, ma interrotto malvolentieri.
“Ah ecco la mia nuova amica, l’ho conosciuta fuori dall’istituto, per caso.
Ciao Cam, sono arrivati”, disse d’un fiato Chris, senza vedere la reazione di panico negli occhi di Ania e quelli infuriati di Damian.
Guardarono in direzione della venuta e videro la rossa dagli occhi gialli venire verso di loro. Guardandola bene, Damian notò che il colore degli iridi erano di un castano dorato e i capelli erano trattenuti con un elastico in un elegante coda di cavallo che dava modo ai suoi bei capelli, morbidi e mossi, di muoversi ancora più felini.
Era bellissima nel suo abitino nero attillato e lo splendido sorriso contornato da denti bianchissimi e taglienti mascheravano gli occhi che invece era guardinghi e circospetti.
“Ciao ragazzi, mi chiamo Camelia, per gli amici Cam. Piacere di conoscervi e scusate se mi sono intrufolata nella vostra cerchia”, disse porgendo la mano a Damian.
Lui le diede la sua, istintivamente, sentendo la forza di lei che cercava di fargli male, con una presa d’acciaio. Allora, senza che Chris se ne accorgesse, forzò anch’esso la sua per farle capire che non era poi così forte e lei afferrò il messaggio inespresso, ritraendola e toccandola per massaggiarsela. Con fare incurante, la ragazza volse poi lo sguardo verso Ania e, con un cenno del capo, le sorrise sarcastica: “E tu saresti la famosa Ania – mi chiedevo come fossi, visto che Chris non ha fatto altro che parlarmi di te. Beh ti pensavo….diversa”, sottintese maliziosa.
Il giovane umano non notò la silenziosa conversazione che ebbero i tre suoi compagni e quando arrivò anche Emma, non intuì che la tensione era cresciuta notevolmente, facendosi glaciale.
Emma, non appena vide Cam, indietreggiò meccanicamente, quasi volesse scappare e Damian notò come la preoccupazione fosse evidente in lei, tanto quanto in loro.
Allora, prese per un braccio Ania e scusandosi con gli altri, la portò oltre la soglia del pub. La strattonò un po’ e le disse, aggressivo:” Non dirmelo.
Emma è l’altra spia che hai mandato a controllarmi?”.
Ania strinse il braccio che le aveva appena lasciato il suo interlocutore, tenendoselo in petto, dolente, guardandolo da sotto le folte ciglia, spaventata dalla sua reazione inspiegabile.
“Pensavo che l’avessi capito da solo – Si, Emma è dei nostri e ti sta vicino per proteggerti, non per spiarti. Perché fai così adesso?”, chiese Ania perplessa.
Damian cominciò a camminare avanti e indietro come un animale in gabbia, meditando.“Questa cosa di aver avuto qualcuno che mi controllava non l’ho mai veramente digerita ed ora dovrò preoccuparmi di proteggere anche lei – Non credo ci possa aiutare: è solo una ragazza, fragile e delicata”, concluse il custode pensieroso.
Vide sorridere Ania, quasi volesse prenderlo in giro, ma la sua voce decisa fu di chi stava mettendo al corrente una persona di un dato di fatto, senza tentennamenti: “Emma sa badare benissimo a se stessa – come forse hai dimenticato, non è umana e l’arte della sua stregoneria la rende più un’arma che una persona da difendere.
E’sempre stato quello il suo ruolo: difendere te nel caso fossero arrivati prima che ti avessi trovato. Sono anni che ti segue e ti tiene d’occhio, ma poi ha pensato che il modo migliore di proteggerti, era diventare una persona di cui ti fidassi ed è venuta all’istituto.
Non hai avuto difficoltà ad abituarti a lei, se non sbaglio?”, gli chiese curiosa. Damian smise di camminare e rimase impalato a pensare.
“Effettivamente, me la sono trovata davanti e anche se sono diffidente con tutti, è stato facile fare amicizia con lei, quasi naturale. Quasi… magico”, rifletté tra sé e sé.
“Mi ha fatto un incantesimo, vero?
Per questo che l’ho trovato naturale averla accanto”, chiese ad Ania infastidito.
“Ha solo ammorbidito la tua naturale diffidenza verso le persone e forzato un po’ la mano nell’accettarla, così come accetti Chris nella tua vita”, gli spiegò con un pizzico di ironia.
“Ok ma con Chris, tra virgolette, ci sono cresciuto – ha sempre fatto parte della mia vita. Dimmi che almeno lui è quello che dice di essere!”, domandò preoccupato.
“No,tranquillo, è umano” – lo calmò subito –“ma ora, ho timore proprio per la sua incolumità. Cam ha avvicinato l’unico che non può smascherarla o fermarla e può usarlo come scudo per far in modo che non la possiamo attaccare.
Sarà un problema proteggerlo senza che si accorga di cosa gli succede intorno”, confermò Ania.
Decisero che fosse meglio, per il momento, far finta di niente e vedere le reali intenzioni della ragazza licantropo.

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