mercoledì 11 marzo 2015

UNDICESIMO ESTRATTO CAP. 11  SPIRITI GUARDIANI (tutti gli Store Online e Librerie)


“Cos’hai paura fratello?” – disse rivolgendosi a Damian – “devi avere sempre qualcuno che ti copra le spalle? Non hai abbastanza coraggio da lottare ad armi pari con me? ”.
Damian era stanco di quelle provocazioni e scansò le ragazze di getto, ordinando loro di farsi da parte e che la cosa riguardava solo loro due.
“Non ho bisogno di nessuno che mi aiuti e non voglio che vi intromettiate, neanche se mi dovreste vedere in difficoltà e la mia non è una richiesta!”, disse alle due ragazze, incamminandosi verso il vampiro che l’aspettava a braccia aperte.
In pochi secondi, l’iride di Damian si tramutò dall’ocra al vermiglio e dalle labbra emersero dei canini pronti ad azzannare la preda che aveva di fronte.
Ora erano ad armi pari e solo la forza e la potenza, avrebbero deciso chi dei due fosse il più degno. Ethan apprezzò quell’atto di orgoglio e sollevò un sopracciglio per evidenziarne il valore, ma si mise subito in atteggiamento di attacco, pronto per lo scontro.
A pochi metri da loro, Emma tentò per l’ultima volta di fermare Ethan, gridandogli disperata: “Ti prego, non devi farlo! Non per noi, non per quello che ritieni esser stata un’ingiustizia.
Fermati e ti giuro che ti seguirò ovunque tu voglia.
Potremo fuggire da Fairy e rimanere qui sulla Terra, come loro. Non c’è bisogno che torniamo a casa, possiamo esistere anche in questo mondo – Non voglio perderti!”.
Ethan si volse a guardarla con amore e tenerezza, come mai lo avevano visto, ma gli occhi tornarono a fissare il suo nemico, inquietanti e feroci.
“Sono il capo dei vampiri ed ho una responsabilità verso la mia gente, tu non puoi capire.
Devo vendicare il mio onore e tornare trionfante dal mio popolo, per modificare come vincitore quella legge che ci tiene lontani”, disse risoluto ed ebbe un’esitazione.
“Se ci fosse stata un’altra soluzione….
….Sarebbe stato bello poter essere liberi di vivere come più ci aggrada”, pensò ad alta voce per un attimo – “Non è possibile, però ed è tutta colpa sua!”, concluse guardando furente il fratello.
Damian comprese il risentimento del suo avversario e provò a dire, come ultima risorsa.
“Possiamo tornare insieme al nostro mondo e cambiare le cose insieme, se tu lo volessi, fratello”.
La rabbia montò sul viso di Ethan e lo bruciò con lo sguardo inferocito. “Non ti azzardare a parlarmi con questa condiscendenza, non farlo mai!.Tu sei solo un ibrido che non doveva essere messo al mondo.
Tu e lei avete sconvolto le nostre vite e una volta che avrò finito con te, mi preoccuperò di farti raggiungere anche dall’altra mezzosangue”, dichiarò minaccioso, guardando verso Ania.
A quelle parole, il furore di Damian fu pari a quello del suo antagonista e con esso, la brama di zittirlo una volta per tutte, se fosse stato in realtà quello il suo intento.
Prese la rincorsa e si avventò sul viso di Ethan, colpendolo con una testata dritto sul naso. Un rivolo di sangue scese dalle narici dell’inaspettato vampiro, che se lo tamponò con il dorso della mano. “Mi hai preso in contropiede, non mi aspettavo una tale determinazione” – si giustificò immediatamente il vampiro – “bene, a quanto pare sono riuscito a tirarti fuori le unghie per combattere, così si che ci divertiremo”, sogghignando malefico.
Gli occhi erano stretti a fessura e i denti erano esposti, rabbiosi e pronti ad addentarlo non appena ne avesse avuto l’occasione.
Con uno scatto felino, gli saltò addosso e lo scaraventò addosso ad un grosso albero che quasi cedette sotto la forza sovrumana di Damian.
Allora il custode, finì di rompere il tronco con un calcio, per farne un’arma da utilizzare contro il biondo nemico, scagliandolo in aria per centrare il bersaglio, ma Ethan fulmineo lo evitò abilmente e l’albero si frantumò addosso ad un masso.
Cam ammirò la scena estasiata e concentrata, come se stesse vedendo un film al cinema e tenendo per mano il suo spasimante, come un bene da custodire.
Chris invece sgranò gli occhi stupefatto, sconvolto invece nel constatare la forza e l’agilità dei due rivali che si scontravano di fronte a lui.
Erano incontenibili nell’affrontarsi con tale energia e forza, rimettendosi in piedi in un baleno, ogni qual volta uno dei due veniva aggredito dall'altro, tanto da sembrare indistruttibili, ai suoi occhi.
Ogni volta che uno colpiva l’altro, si sentiva un rumore stridente, quasi come quello dell’acciaio accartocciato, ma li ritrovava in piedi incolumi e pronti all’attacco successivo, non avendo nessuno dei due sfidanti intenzione di soccombere all’altro.
Ad un certo punto del duello, Chris vide Damian sferrare un calcio possente all’indietro sull’addome di Ethan che, per la forza impressa datale, venne sbalzato lontano, verso un albero.
Il biondo vampiro però non si fece prendere in contropiede e usò il tronco, nel quale stava per andare a sbattere, come una fionda per rimbalzare e catapultarsi verso l’altro.
A tale velocità fu facile, per Ethan, aggirarlo per colpirlo alle spalle e scaraventarlo contro un masso enorme a parecchi metri dal duello.
Ma non attese, questa volta che reagisse, come aveva fatto precedentemente, seguendolo in volata. Damian ancora non aveva toccato il macigno, che si trovò le mani attorno al collo del fratello.
“Ora sono io che ho il coltello dalla parte del manico, come vedi” – gli disse Ethan a pochi centimetri dal viso – “questa è la dimostrazione che tu senza gli altri non sei nessuno!”.
I canini erano pronti ad affondargli nella carne, ma Damian non stette inerme a subire l’attacco. Afferrò con forza gli arti che gli circondavano il collo e con potenza, li allontanò da sé, lentamente ma con sempre più efficacia.
Quando la distanza tra i loro visi fu breve, lo guardò sprezzante per comunicargli: “Mai gongolare quando la lotta ancora non è finita.
Brutta mossa, fratello”, concluse, colpendolo sul capo, con una testata.
La botta in testa, questa volta, gli fece perdere per un attimo l’equilibrio e la concentrazione. Rimase un attimo inerte, scrollando la testa per riprendere il controllo della situazione.
In quel momento, Cam si stancò di ammirare la lotta senza esserne coinvolta e lasciando la mano del compagno, con un balzo, si scaraventò sul custode che già assaporava la vittoria su suo fratello. “Damian attento!”, disse Emma che non aveva perso di vista la rossa.

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