martedì 27 gennaio 2015

QUINTA TRANCHE CAP. 5

Visto che sarà davvero imminente il mio romanzo in formato cartaceo, vi do un altro piccolo estratto.
Un piccolo sunto di come i protagonisti sono diventati quel che sono: la genesi.
Spero vi piaccia!!!!!
Intanto vi dico in via confidenziale.....EH SI! STO SCRIVENDO IL SEGUITO......


“Mia madre Ambrosia era l'essere a capo della stirpe delle streghe e il suo ruolo era quello di tenersi in contatto con l'angelo custode protettore della luce che, c'era nei primi millenni, Gabriel.
Mia madre era creatura splendida con la sua capigliatura color ebano e gli occhi grigi perennemente sorridenti, così assennata e dolce, in egual misura, che mio padre se ne invaghì, suo malgrado.
Gabriel, mio padre, era imponente e rispettato per la saggezza che dimostrava in ogni circostanza e il suo
temperamento fiero e orgoglioso fu la debolezza di Ambrosia.
Si innamorarono perdutamente e non essendoci ancora nessun vincolo di protezione, non pensarono ad eventuali complicazioni future e dalla loro unione nacqui io.
All'inizio, sembravo appartenere alla stirpe angelica, ma col tempo si accorsero che sviluppavo caratteristiche magiche, simili a quelle delle streghe.
Gli angeli sono esseri per natura passivi, mentre io riuscivo a formulare incantesimi magici – avevo poteri come la telecinesi, la lettura del pensiero, la levitazione – riuscivo a creare energia protettiva con la mente, ma eravamo stirpi simili e tutto passò in secondo ordine.
La tua nascita invece fu ancora più eclatante, visto che licantropi e vampiri ,per natura, sono nemici giurati. Tua madre Leila era un licantropo ribelle e anticonvenzionale per scelta.
Per lei, oltrepassare la soglia che separava loro, dai vampiri, era
diventata un'ossessione, quasi una sfida con se stessa e contro gli stereotipi.
Finché un giorno, all'insaputa del suo branco, varcò il confine ed entrò nel territorio dei vampiri.
Conobbe così tuo padre Vladimir, che era all'epoca il capo dei vampiri e lo seguì dappertutto.
Leila aveva un fascino misterioso e irresistibile con i suoi occhi color dell'oceano in netto contrasto con la pelle olivastra e i capelli scuri come la pece e Vladimir ne rimase incantato.
Le creature oscure sai, sono simili in apparenza se non si trasformano, e così poté essere confusa come una di loro, per tutto il tempo che passò nella loro zona.
In quel periodo ebbe modo di conoscere le tradizioni e le abitudini vampiresche innamorandosi, della luce che i monti spalancavano ai suoi occhi, invece del buio dei boschi nella quale era stata confinata in tanti
secoli” , rifletté Ania pensando al sogno irrealizzabile di Leila.
Damian ascoltò assorto la storia della sua discendenza e desideroso di sapere il resto.
“Credo che sia stata realmente felice in quel periodo e si innamorò
perdutamente del capo dei vampiri e suo mentore Vladimir” – continuò allora Ania, tornando alla narrazione – quando Leila per amore e forse per ingenuità, gli confessò la sua vera natura, fu la fine per il loro amore.
Tuo padre non poté tenere segreto quella trasgressione e la scacciò, rimandandola al suo branco.
Il loro amore era nato sotto un inganno e Vladimir ritenne di essere stato irresponsabile permettendole di
avvicinarsi al suo popolo, senza sapere che però ti avevano già generato.
Leila, incinta, venne allontanata anche dal suo branco, per tradimento e dovette fuggire per metterti al mondo su una montagna sperduta.Nessuno del suo popolo riuscì ad accettare che quel parto innaturale avvenisse lì.
Leila si ritrovò sola ed abbandonata e fece in tempo a metterti al mondo che morì di parto – non avendo assistenza – dando la vita ad una creatura così diversa dalla sua natura.
Il bimbo, appena nato, venne trovato e mandato dall'artefice di quel disastro cioè tuo padre – nessuno voleva avere contatti con quell'ibrido – figlio della colpa.
Vladimir aveva già un figlio, Ethan per l'appunto e ti fece crescere insieme a lui e a tuo fratello, convinto che apparentemente assomigliassi ad uno di loro – un vampiro.
Alla prima luna blu, nel pieno del suo splendore, però, sentirono un ringhio uscire dal tuo petto e poterono vedere la tua trasformazione in licantropo”.
Damian poggiò la mano sul braccio di Ania per fermare quella narrazione, alzandosi in piedi.
Osservò la mezza luna che li sovrastava e fece un profondo respiro per riprendere fiato.
La custode capì la difficoltà di Damian nel sapere che sua madre era morta per aver amato troppo suo padre e che la sua nascita l'aveva condannata.
“ Immagino che i vampiri non presero bene la mia diversità, non è vero?”, chiese sarcastico.
Ania con tono bonario, fece finta di non notare il tono cinico del suo
compagno e proseguì: “Tuo padre dovette promettere ai vampiri che avrebbe sottomesso, in qualche modo, quel tuo lato così degradante per la loro famiglia e poté tenerti, ma fu soprattutto Ethan che non ti accettò mai come membro della loro stirpe e non lo mascherò mai.
Successivamente, gli anziani capirono che la tua nascita poteva essere un bene per il ruolo di guardiano del regno magico, sostituendo Vladimir, ormai stanco, come custode oscuro.
Proprio tu – possedevi il potere oscuro più potente di tutte le creature delle tenebre , e da allora ti considerarono di nuovo uno di loro – un bene del quale vantarsi”.

IL SEGUITO NELLE PAGINE SUCCESSIVE.....

Nessun commento:

Posta un commento