sabato 27 dicembre 2014

 SECONDA TRANCHE CAP.3

La foresta era sempre lì, placida e incantata, con le sue fronde morbide e quell'odore di orchidee e fresie che pervadevano l‟aria, che sembrava quasi aspettare silenziosa e tenebrosa, il loro incontro in quella cornice fantastica. La ragazza lo vide ancora là, a guardare quel ruscello di confine, che lei ricordava con tanta nostalgia, quando lo salutò l‟ultima volta che c‟era stata con lui, tanto tempo prima… Il suo passo era lieve e silenzioso ma - in quel posto – l‟udito del giovanotto ritrovava la sua finezza e il suo odorato, la sua sensibilità. Lo vide voltarsi, quasi sapesse del suo arrivo, ma il suo sguardo, questa volta, era duro e determinato.
“Ancora tu? – Ma chi sei e che cosa vuoi da me?”, gli chiese, senza neanche guardarla in viso.
“Cosa pensi che voglia da te? “, gli domandò allora dolcemente la ragazza, “voglio solo che ti ricordi di me e di questo posto”, rispose consapevole che non sarebbe stato facile farlo ragionare.
Il ragazzo allargò le braccia, in segno di sfida, ad indicare la foresta che li circondava.
“Dovrei ricordarmi di un posto che ho creato con la mia fantasia?
E tu chi dovresti rappresentare nella mia mente?”, chiese con ironia disarmante.
Si avvicinò – come l‟altra volta – senza temere di risvegliare l‟animo magico del suo interlocutore.
“Il mio nome non ti è sconosciuto, lo percepisco in te, ma ti rifiuti di accettarlo.
Ci conosciamo già prima del nostro incontro nella piazza e quando mi hai vista là, hai sentito in cuor tuo che non ero un‟estranea” – fece una pausa e continuò imperterrita – “ il tuo corpo ha percepito la mia presenza, ancor prima che i tuoi occhi mi avessero avvistata.
A quanto pare, però, il tuo cervello cerca di respingerlo con tutte le sue forze.
Ne è cosciente, anche se tu vuoi negarlo perfino a te stesso,mentre io sono venuta qui solo per aiutarti a ricordare questo posto, chi sei e chi sono io”, sussurrò con decisione.
I suoi occhi di un blu profondo divennero quasi color fuoco ardente, le sue pupille si allargano a coprirne gli iridi e dalla sue labbra comparirono dei canini ben visibili, che mostrò in segno di sfida.
”E cosa sarei? “, domandò digrignando i denti, rabbioso, “ dimmelo tu perché io non mi sento tanto „umano‟ in questo momento”.
Nel dirlo, si allontanò comunque dalla fanciulla, quasi volesse proteggerla da se stesso.
Senza dargli modo di reagire, la ragazza si sollevò dal terreno, fluttuando a poco più di un metro da lui e lasciò che la guardasse, senza proferire parola. D‟istinto Damian si protese verso di lei, con l‟istinto di voler attaccare, rimanendo però fermo e attento.
“Io e te siamo diversi dai tuoi amici, dalle persone di cui ti sei circondato,dalla realtà che conosci. E‟ ora che la tua natura torni a farsi viva e che tu ne sia finalmente consapevole.
La tua anima qui torna ad essere se stessa, ma solo quando ti renderai conto di chi tu sia realmente, la tua vera essenza sarà libera di uscire e prendere vita.
Non abbiamo molto tempo ed ho bisogno di te e della tua esperienza terrena.
Il tuo compito finalmente si è concluso ed è ora che torni a casa”, finì Ania col dirgli.
Con agilità e velocità sorprendente, lo ritrovò a pochi centimetri dal suo viso, più furente e maestoso che mai, cercando di tenere a bada il suo istinto aggressivo.
“Io non so di cosa tu stia parlando ma chiariamo un paio di punti.
Non importa chi tu sia e che cosa vuoi da me, so di certo che quando mi sveglierò, tutto questo sarà solo un brutto sogno, come lo è sempre stato in passato.
Tu non sei altro che una ragazza che ho incontrato per caso e che non è niente per me” le urlò quasi con fare provocatorio e continuò quasi giustificandosi,“io sono un tipo qualunque che ama dipingere e stare con i suoi amici, nella mia splendida città.
Vivo solo con mio fratello ed ho in programma di prendere la mia moto, finito di pagare le ultime rate, per andarmene in giro per il mondo, non appena mi sarà possibile.
Nel frattempo, continuerò a creare i miei personaggi e prima o poi qualcuno vorrà pubblicare i miei fumetti. Il resto è niente, assolutamente niente!”.
Nel sentirlo così ostinatamente convinto della sua normalità, a cui ci si aggrappava disperatamente, discese con i piedi per terra, sfiorando il prato e guardandolo sconfortata.
”Non so cosa ti sia capitato per cui non riesci più a librare la tua anima e renderla libera dalle costrizioni di questo mondo, ma so che sono l‟unica che potrà aiutarti.
Ti prego, lascia andare la tua essenza e liberati dalla corazza che opprime la tua natura.
Abbi fiducia in me e nelle tue potenzialità, voglio solo riuscire a riportarti a noi”,disse la ragazza prima di sparire.


VI STA UN PO' INTRIGANDO???SPERO DI SI
Il bello deve ancora venire....
Salto di proposito alcune cose...Altrimenti come posso allettarvi a comprarlo
SPIRITI GUARDIANI - Luce e oscurità

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